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10 dicembre 2025 | di Serena Battigelli
Dopo aver acceso la curiosità dei bambini con domande, storie e immagini di robot, arriva uno dei momenti più importanti del percorso: avvicinarli alla tecnologia in modo concreto.
Ma attenzione: non si tratta ancora di consegnare loro un robot già pronto da programmare. Questa fase ha un obiettivo diverso, più profondo: capire come è fatto un robot, esplorare la materia che lo compone, smontare, osservare, immaginare e provare.
È qui che entra in gioco il tinkering: un approccio basato sulla sperimentazione libera, sulla manipolazione di materiali, sulla creatività e sulla capacità di “pensare con le mani”.
Organizzare un laboratorio di tinkering significa mettere a disposizione dei bambini una varietà di materiali, scelti per stimolare la fantasia e permettere combinazioni imprevedibili:
rotoli di cartone, tappi, bicchieri, scatole e imballaggi
fili elettrici, led, batterie, piccole eliche
mini-motori da 1 a 4 volt, interruttori, sensori semplici
elementi di recupero: molle, viti, pezzi di plastica, piccoli supporti
Attraverso il contatto diretto con questi materiali, i bambini scoprono come parti diverse possano collaborare per creare un oggetto che “fa qualcosa”: si muove, si illumina, vibra o produce un effetto visibile.
In modo naturale, iniziano a comprendere che un robot è:
hardware: una struttura composta da parti elettroniche e meccaniche
software: un insieme di istruzioni che definiscono il suo comportamento
Nessuna spiegazione teorica necessaria: è l’esperienza stessa a rivelare come funzionano le cose.
Un passo prima! Prima di costruire… si pensa! Progettiamo!
Prima di passare alla costruzione, i bambini vengono invitati a disegnare il loro robot. Un gesto semplice che ha un enorme valore formativo.
Le domande guida possono essere:
• Che forma avrà il mio robot?
• Di quali materiali avrà bisogno?
• Quale parte farà cosa?
• Che funzione avrà? A cosa servirà?
• Come collaboreranno i vari elementi per ottenere il risultato?
Questa fase sviluppa:
• creatività
• capacità di osservazione
• ragionamento e prefigurazione
• prime competenze di progettazione tecnica
E, soprattutto, un concetto chiave: un robot non è magico, ma nasce da un processo fatto di idee, prove, errori, tentativi e soluzioni.
Aspetto pedagogico fondamentale
Progettare prima di costruire non è un dettaglio: è il cuore del percorso. Significa imparare che ogni azione efficace nasce da un pensiero consapevole, da un’idea chiara, dalla previsione di problemi e dalla ricerca di strategie.
È lo stesso principio alla base della programmazione:
1 Immagino cosa voglio ottenere
2 Penso ai passaggi necessari
3 Provo e aggiusto
4 Osservo il risultato e miglioro
Con il tinkering, i bambini scoprono che lavorare con la tecnologia non è reagire d’impulso, ma pensare – progettare – programmare.
Il ruolo dell’educatore: guidare senza dirigere
Il tinkering non è un “lavoretto” né un’assemblaggio guidato di un modello predefinito. Il ruolo dell’adulto è delicato e prezioso:
• predisporre uno spazio accogliente e organizzato
• rendere i materiali accessibili a tutti
• introdurre componenti nuovi o inusuali (come i materiali elettrici)
• incoraggiare l’esplorazione, senza anticipare soluzioni
• osservare, ascoltare e restituire domande stimolanti
L’obiettivo non è ottenere un robot “bello e funzionante”, ma dare valore:
• alle idee dei bambini
• alle loro intuizioni
• ai tentativi
• agli errori
• ai processi di confronto e scoperta
Questo è il vero spirito del tinkering: apprendere sperimentando, trasformando il pensiero in materia.
Syllabus Certificazione EPICT "Robotica Educativa". Consulta il syllabus della Certificazione EPICT "Robotica educativa" per conoscere le competenze necessarie a svolgere in qualità una attività di Robotica educativa → https://epict.unige.it/robotica-educativa
Nella Comunità AssoEPICT - Piano di lavoro e suggerimenti di letture per condurre l'attività "Per voi, cos'è un Robot?" → COMUNITA' > RISORSE